io, Fanella

Sono un regalo della nonna, ritengo verso il 1969, non so perché ma non sono mai piaciuta.

La nonna regalava sempre cose “vu à la TV”, dopo Sanremo, un 45 giri di chi vinceva o di chi aveva partecipato, così adesso nella scatola dei 45 ci sono La tramontana di Antoine, Jesahel dei Delirium, il primo gruppo di Ivano Fossati,L’avventura di Lucio Battisti, e qualcos’altro che non mi viene in mente.

Così Fanella, perché si vedeva in televisione.

Tutte le altre bambole sono finite in cantina, tranne me: sono sempre stata nell’armadio, chiusa in un sacchetto azzurro. Poi è andata a vivere per conto suo, ho traslocato, sono passata dall’armadio al soppalco. Insieme alla scatola di scarpe con dentro la barbie di concorrenza francese e i suoi vestiti, confezionati dalla nonna e dalla zia che viveva a Marsiglia.

Alla fine è andata peggio alle bambole preferite…

Nonostante io sia unica, pare esistano diverse versioni di Fanella, qualcuna addirttura parla, come dice la pubblicità, con dischi intercambiabili. Io non ho niente da dire.

Adesso viaggio, guardo il mondo, a volte sono un po’ sottosopra.